Patologie
Distacco della retina
La retina svolge un ruolo cruciale all’interno dell’occhio, poiché è responsabile della trasmissione degli impulsi visivi al cervello tramite il nervo ottico. Questa struttura è costituita da diverse cellule sensibili alla luce, tra cui i fotorecettori, che hanno il compito di percepire il colore e la luminosità.
Il distacco della retina, invece, rappresenta una condizione seria che può portare alla perdita permanente della vista se non viene affrontata in modo tempestivo. Questa situazione si verifica quando uno strato della retina si separa dal tessuto sottostante, portando con sé i vasi sanguigni che forniscono sangue e nutrienti essenziali.
La retina
La retina è una sottile membrana di tessuto nervoso sensibile alla luce situata all’interno dell’occhio.
Grazie alla pressione esercitata dal corpo vitreo, un liquido gelatinoso che riempie il bulbo oculare, la retina rimane saldamente aderente alla parete interna dell’occhio, proteggendola da eventuali traumi esterni. Quando la luce entra nell’occhio e colpisce la retina, i fotorecettori presenti in questa struttura, noti come coni e bastoncelli, vengono attivati per captare la luce e trasformarla in impulsi elettrici.
Questi impulsi vengono quindi trasmessi al cervello attraverso il nervo ottico, consentendo la percezione delle immagini.
La retina è suddivisa in due aree:
- la macula, una regione centrale ricca di cellule nervose responsabili del riconoscimento dei colori e della percezione dei dettagli,
- e un’area media e periferica, dove prevalgono i bastoncelli, fotorecettori che facilitano la visione in condizioni di scarsa luminosità.
Diversi tipi di classificazione del distacco di retina
Esistono diversi tipi di distacco di retina, ognuno con cause e modalità di trattamento specifiche. Di seguito, una panoramica delle principali tipologie:
Distacco di retina regmatogeno (DRR): rappresenta il tipo più comune di distacco. Si verifica quando si forma una rottura nella retina, permettendo al liquido presente all’interno dell’occhio di infiltrarsi nello spazio sottoretinico.
Distacco di retina trazionale: questa forma di distacco è causata dalla formazione di membrane sulla superficie retinica, le quali creano una trazione che solleva la retina.
Distacco di retina essudativo: deriva da infiammazioni o lesioni vascolari o neoplastiche che producono liquido sottoretinico.
Forme miste di distacco di retina: queste includono caratteristiche di più di un tipo di distacco.
Inoltre, la retina si divide in due aree:
- la macula, che è una regione centrale ricca di cellule nervose responsabili del riconoscimento dei colori e della percezione dei dettagli,
- e un’area media e periferica, dove prevalgono i bastoncelli, i fotorecettori che consentono la visione in condizioni di scarsa luminosità.
Quali sono le cause del distacco di retina
Le cause sono molte dipendono diverse condizioni, tra cui:
Il distacco posteriore del vitreo (DVP) rappresenta un processo legato all’invecchiamento fisiologico dell’occhio. Con l’avanzare dell’età, il corpo vitreo può subire cambiamenti di consistenza, diventando più denso o voluminoso, il che può portare a un sollevamento della retina nei punti in cui è più sottile.
Un’altra condizione da considerare è la degenerazione a palizzata, che si verifica quando la retina si rompe in una zona periferica degenerata e più sottile.
La pseudofachia è un altro fattore di rischio, in particolare dopo un intervento di cataratta, soprattutto nei pazienti miopi.
Traumi oculari possono causare distacco della retina, come colpi o lesioni.
Il diabete rappresenta un ulteriore rischio, poiché può danneggiare i vasi sanguigni dell’occhio, aumentando la probabilità di distacco retinico.
Altre malattie infiammatorie, come la uveite, possono anch’esse provocare il distacco della retina.
Alcune malattie genetiche, come la sindrome di Marfan e la sindrome di Ehlers-Danlos, possono aumentare il rischio di questo tipo di complicazione retinica.
I sintomi del distacco della retina
Solitamente non si avverte dolore, ma ci possono essere dei sintomi che rappresentano dei campanelli d’allarme da monitorare come:
- Miodesopsie note anche come mosche volanti o corpi scuri fluttuanti davanti alla vista
- Fosfeni ovvero i lampi di luce
- Scotomi che sono ombre o tende scure che coprono parte del campo visivo.
Se all’inizio questi sintomi possono essere lievi, col tempo rischiano di aumentare d’intensità. E’ fondamentale quindi trattarli per tempo in maniera tale da evitare peggioramenti della vista. Da questo punto di vista una diagnosi precoce è fondamentale per intervenire tempestivamente.
Come avviene la diagnosi
La diagnosi del distacco della retina avviene durante una visita oculistica, in cui l’oculista esegue un esame del fondo oculare. Per iniziare, verrà instillato un collirio midriatico al fine di dilatare la pupilla. Successivamente, il medico utilizzerà lenti ingrandenti e un sistema di illuminazione per esaminare attentamente la superficie retinica, consentendo l’individuazione di eventuali rotture o distacchi.
L’esame inizia con l’analisi della parte centrale della retina, che comprende la macula e i vasi sanguigni, per poi estendersi alla media e alla periferia della retina.
Per garantire una diagnosi più precisa, potrebbero essere richiesti ulteriori esami diagnostici, come l’ecografia oculare e la tomografia ottica coerente (OCT). Questi strumenti aiutano a definire meglio la prognosi relativa al distacco della retina.
Agire tempestivamente è importante
- la perdita della vista
- l’atrofia del bulbo oculare
- lo sviluppo di un glaucoma neovascolare.
Fotocoagulazione
Nel caso di un distacco della retina che coinvolge un’area ristretta senza sollevamento, si può ricorrere alla fotocoagulazione con laser argon. Questa tecnica permette di creare una cicatrice attorno alla rottura, bloccando l’ingresso di liquido nello spazio sottoretinico e rafforzando la retina nei punti più vulnerabili.
Quali sono gli interventi per il distacco della retina
Quando il distacco della retina interessa un’area significativa, è fondamentale intervenire chirurgicamente per risolvere la situazione. Esistono due principali approcci chirurgici:
- Ab-esterno: include tecniche come il cerchiaggio o il piombaggio, che stabilizzano la retina dall’esterno.
- Ab-interno: prevede la vitrectomia, un intervento che rimuove il corpo vitreo per facilitare il riposizionamento della retina.
Cerchiaggio e piombaggio
Il cerchiaggio è una procedura che prevede l’inserimento di una banda di silicone attorno all’occhio, con l’obiettivo di avvicinare le pareti oculari al centro e prevenire la progressione del distacco. Questo intervento agisce sulla sclera, la parte bianca dell’occhio, comprimendo le pareti esterne e riavvicinandole alla retina.
Il piombaggio, simile al cerchiaggio, prevede l’applicazione di spugne di silicone sulle estremità esterne dell’occhio per ottenere un effetto di stabilizzazione.
Entrambe le tecniche sono le più frequentemente utilizzate per trattare il distacco della retina.
Vitrectomia
La vitrectomia è un intervento chirurgico progettato per rimuovere il gel vitreale dal segmento posteriore dell’occhio. In passato, questa procedura era considerata altamente invasiva, richiedendo l’apertura della congiuntiva e della sclera tramite bisturi.
Tuttavia, i recenti progressi tecnologici nel campo degli strumenti chirurgici hanno reso possibile eseguire la vitrectomia in modo mini-invasivo, utilizzando incisioni di meno di un millimetro che non necessitano di sutura.
Questo intervento viene spesso preso in considerazione per il trattamento delle recidive nei pazienti che hanno già subito interventi di piombaggio o cerchiaggio.
Quanto tempo ci vuole per recuperare dopo l'intervento
Al paziente servono almeno 15 giorni di riposo dopo l’intervento subito a causa del distacco di retina.
Tali tempi si allungano se il paziente fa dei lavori nei quali sono previsti sforzi fisici o nei quali deve sollevare pesi. In tal caso, il periodo di convalescenza potrebbe essere più lungo. Si consiglia anche di non prendere l’aereo nelle settimane successive all’intervento, poiché la variazione di pressione potrebbe danneggiare permanentemente l’occhio.
Prevenzione
Se una persona avverte la presenza di corpi scuri mobili o lampi di luce, noti come miodesopsie e fotopsie, è fondamentale consultare un oculista al più presto per una visita approfondita.
La prevenzione di tali sintomi si basa sulla loro conoscenza e sull’effettuazione di controlli della vista regolari.
È utile sapere che, sebbene le miodesopsie non scompariranno completamente, tendono a ridursi nel tempo, portando il paziente a ignorarle progressivamente.